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Oggi per crescere professionalmente è indispensabile saper dialogare e collaborare. Ma la condivisione non è mai esistita nella nostra tradizione lavorativa e oggi non riesce naturale né semplice: anche per questo nasce il coworking, e anche per questo il coworking ha un community manager, il cui compito è quello di mantenere vitale la comunità. Qui si creano reti; si incontrano futuri soci, o clienti, o collaboratori; si individua il canale di finanziamento più opportuno per ciascun singolo progetto; si condividono le competenze disponibili nella community, per raggiungere insieme i risultati migliori.

Presso Warehouse Coworking Factory di Marotta si è parlato di connessioni, ma anche di strumenti di progettazione, chiedendoci se davvero il business plan sia morto. E quanto è emerso è che, se è vero che strumenti più agili sono utili per chiarirci le idee all’inizio del percorso e per aggiustare la rotta lungo il cammino, allo stesso tempo il business plan è più vivo che mai, necessario per fermarci a ragionare e verificare se risorse e necessità del nostro business siano congruenti, e tuttora richiesto da qualunque finanziatore.

Infine ci siamo confrontati sulle fonti di finanziamento e in particolare del crowdfunding, nato di recente e divenuto presto uno strumento imprescindibile.

 

Coworking è un modello di creazione di valore che fa leva su una community attiva di persone,  perché è dalla condivisione che nasce l’innovazione.

Coworking  e’  un luogo aperto, dove i professionisti si conoscono e possono lavorare insieme su attività o progetti comuni.

Coworking  e’ fare network, conoscere persone, trovare clienti e collaboratori.

Coworking  e’ un’occasione per formarsi e crescere professionalmente grazie a workshop, laboratori e momenti di apprendimento informale.

Coworking  e’  cultura della condivisione; è creare valore condiviso, per sé, per la community di riferimento e per il territorio.