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Passando per una prima fase dall’approccio più teorico, tutta incentrata sul miglioramento delle doti personali attraverso l’esercizio critico dell’autoanalisi, il tour del Contamination Lab approda a tappe quanto mai pratiche e concrete. La formazione di un team innanzitutto, prima occasione di confronto e sintesi d’idee, melting pot di molteplici personalità, quando sorelle, quando tra loro dissonanti, quando armonicamente complementari. La continua autoanalisi, la presa di coscienza e la consapevolezza di se stessi daranno luce ad un terreno favorevole per il controllo della propria emotività e la razionalizzazione d’idee e concetti prima confusi, permettendo così di rimodellarsi e plasmarsi sull’altro, scardinando vecchie abitudini all’insegna di una reciproca comprensione tra elementi del medesimo team.

Una buona idea non può realizzarsi se non per mezzo di una buona squadra, ed è proprio qui che i ragazzi si trovano a dover dare reale dimostrazione di se stessi e di cosa possono fare. Dall’auto-confronto all’etero-confronto si passa quindi alla produzione pratica d’idee e alla loro messa in atto. Il brainstorming è certamente l’attività più apprezzata. Tre team tra loro molto diversi lavorano a tre idee altrettanto differenti. Si lavora con delle canvas, si ricercano bisogni e target specifici, s’ipotizzano soluzioni e si valuta quanto sia possibile attuarle, cercando sostegno economico dove possibile, calcolando gli eventuali introiti.

Servono mani rapide al servizio di quest’instancabile produzione d’idee, mani che scrivano e traccino segni, mani che sintetizzino tanta attività cerebrale. Post-it affissi ai muri e tracce d’evidenziatore, fogli e schede che riposano sulle assi del pavimento, cartacce che contengono idee bocciate o in continuo rifacimento.

In concreto, ciò che sta capitando è la simulazione dell’apertura di un’attività da zero. Si costruisce un’estetica, s’inventano slogan e si ragiona sul miglior modo di vendere il proprio servizio. Si scende in strada quindi per fare delle interviste e raccogliere dati, rivedere le proprie idee, correggerle dov’è necessario. Tutto questo secondo il metodo sperimentale.

A prodotto ultimato si passa alla fase di public speaking, ovvero la conquista del consenso per mezzo di retorica e sofismi. Un buon prodotto non ha valore alcuno se non è accompagnato da una buona presentazione. E’ così quindi che si conclude il percorso del Contamination Lab, con una degna presentazione dal carattere quanto mai ufficiale delle start-up prodotte in laboratorio dai nostri team. In altre parole, ultimissima tappa è la simulazione dell’uscita dagli studi dove precedentemente è avvenuta la produzione, la proposta pubblica della propria idea.