+39 0722 305329 contaminationlab@uniurb.it

Fare start up può essere divertente! Questo è proprio quello che hanno sperimentato i ragazzi del Contamination Lab dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Tre squadre si sono fronteggiate, ognuna con un progetto imprenditoriale diverso ed innovativo. Ma il confronto è avvenuto giocando ed è questa la principale novità dell’Elevator Game ideato da Sineglossa.

Per la formazione dei team ci si è ispirati ai 12 archetipi della personalità di Jung. L’obiettivo era creare un team equilibrato, cercando di evitare che ci fossero, per esempio, due o più “sovrani” all’interno della stessa squadra. Si sa, “due galli nel pollaio” non sarebbero andati d’accordo. Merce rara è stato l’archetipo del “guerriero”, di indole risoluta e testarda, che tira diritto anche nelle difficoltà. Tutte le squadre, invece, sono riuscite ad inserire delle figure creative (l’archetipo del “creatore” o dell’”esploratore”) e delle figure più razionali, come il “saggio”.

Una volta formate le squadre i ragazzi hanno dovuto immaginarsi un’attività imprenditoriale partendo da pochi input. In particolare, ogni squadra aveva: 1. Un bisogno da soddisfare 2. un target di riferimento e 3. un luogo in cui svolgere la propria attività. Da questi tre semplici ingredienti sono nate tante idee diverse. C’è chi ha pensato a dei cestini speciali per permettere anche a persone non vedenti o ipovedenti di fare la raccolta differenziata in piena autonomia, altri si sono concentrati su un brand di abbigliamento specificatamente tarato sui bisogni e sulle peculiarità della comunità L.G.T.B. Infine, la terza squadra, nella convinzione che il principale ostacolo alla salute psicofisica dei bambini fosse l’impreparazione educativa dei genitori, ha pensato di proporre un corso genitoriale con un metodo di insegnamento nuovo e originale, interattivo e basato su casi di studio.

Tutte le squadre hanno dovuto superare una serie di prove, cercando di dimostrare la validità della propria idea imprenditoriale. Risolve davvero il bisogno che si vorrebbe soddisfare? È un progetto originale e innovativo? Chi paga? Ha una sua sostenibilità economica? Quali sono i partner del progetto? Ha una sostenibilità ambientale e sociale? Quali competenze ogni membro della squadra può mettere a disposizione del progetto?

Ogni buona idea imprenditoriale dovrebbe poter rispondere in modo soddisfacente a queste domande fondamentali se vuole avere successo. E il miglior modo di affrontare la questione è divertendosi. Quante intuizioni possono nascere giocando!

Alessandro Fabbri