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Parlo personalmente, ma l’incontro con gli imprenditori è stato di notevole impatto. La grande voglia di trasmettere le loro conoscenze e la loro passione son cose straordinarie: sembrava infatti che concederci queste importanti informazioni gratuitamente fosse parte di un loro programma ancestrale volto al miglioramento della società, soprattutto se rivelate a noi giovani eredi delle imprese che verranno.

Una novità assoluta è stata la carta dei valori, ovvero un piano parallelo, ma differente dal business plan, che permette di prevedere quale impatto avrà la nostra azienda a livello ambientale o culturale, e se sarà in simbiosi con i nostri valori e codici morali. Un concetto importante sul quale ho premuto particolarmente è quello di brand, e su come si possa migliorare il proprio attuando un buon piano di marketing.

Si è dedicato molto spazio al tema della gestione del personale, al dovere che spetta ad ogni imprenditore di scovare e incentivare le doti di ogni singolo dipendente. Doti estremamente personali, che variano di soggetto in soggetto e sulle quali bisognerebbe investire con saggezza.

Sul piano dei finanziamenti abbiamo scoperto che il modo più giusto per trovarne è attuare un buon business plan (cosa diversa dal business model) che vada a scovare statisticamente i nostri potenziali clienti.

Discutendo di soft skills ne abbiamo scelte alcune su cui soffermarci: lo studio incessante, la curiosità (dobbiamo essere dei veri e propri ricercatori in questo campo), l’avere una mentalità elastica così da trovarsi al passo con i tempi. E’ necessario che il problem solving venga convertito in problem setting, poiché il grande imprenditore sa scovare problemi ed opportunità, vi lavora in contatto per migliorare giorno dopo giorno la propria azienda.

Elia Mosconi